...e l'esito è la succulenza di questi piatti.
sabato 26 maggio 2012
sabato 19 maggio 2012
Piacenza in Autogrill: Ettore Ferri presenta i piatti
Fino al 2015, in sei punti vendita lungo le due principali direttrici autostradali (Milano-Bologna e Torino-Brescia) saranno in vendita i prodotti tipici della tradizione piacentina. A presentare i piatti nell'area ristorante dell'Autogrill Pavesi di Fiorenzuola, è stato Ettore Ferri, allievo di Georges Cogny e proprietario del ristorante La Colonna di San Nicolò: "La cucina piacentina è facile da far apprezzare - ha spiegato il cuoco ai fornelli fin da quando aveva 15 anni - perché è una cucina di nicchia capace di rispecchiare la varietà di tutti i territori limitrofi. Abbiamo ottimi piatti e sapori eccezionali che dobbiamo solo divulgare al meglio, proprio come stiamo facendo, perché la qualità non ci manca". Ettore Ferri, Libertà.
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Ettore Ferri presenta i piatti all'Autogrill Pavesi. |
Il ristorante offre come antipasti: piatti di salumi piacentini Dop (pancetta, coppa, salame) con torta fritta. Come primi piatti: pisarei e fasò, maccheroni alla bobbiese con sugo di stracotto di manzo, chicche della nonna alla panna e pomodoro, anolini con sugo di stracotto di manzo, tortelli con la coda, panzerotti al forno. Come secondi: coppa arrosto, stracotto al Gutturnio, salame cotto in crosta di pane, arrosto di faraona. Per dessert: buslan, sbricciolina, crostata di prugne e pesche ripiene.
domenica 13 maggio 2012
Torta al limone
Mia madre era a casa, mi stava preparando un dolce. Mentre risalivo saltellando il vialetto d'ingresso mi aprì la porta prima che arrivassi a bussare.
Che ne dici di una seduta di allenamento?, mi chiese, sporgendosi oltre lo stipite della porta. Mi attirò a sé per un abbraccio di benvenuto, stringendomi al grembiule che mi piaceva di più, quello di cotone un po' consumato con coppie di ciliegie disegnate lungo gli orli.
Sul piano di lavoro in cucina aveva preparato gli ingredienti: il sacchetto della farina, la scatola dello zucchero, due uova marroni sistemate sulle scanalature tra le piastrelle. Un panetto giallo di burro che si sfaceva agli spigoli. Una coppetta di vetro con le scorze di limone. Passai in rassegna lo schieramento. Era la settimana del mio nono compleanno, e a scuola era stata una lunga giornata di lezioni di calligrafia, che detestavo, e di protesta in cortile sul conteggio dei punti, e la cucina piena di luce e gli occhi affettuosi di mia madre erano braccia accoglienti, aperte. Ficcai un dito nel sacchetto cerato dei cristalli di zucchero di canna e mormorai sì, magari, sì.
Aimee Bender, L'inconfondibile tristezza della torta al limone, Minimun fax
Continua...
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