"Impercettibile batticuore quando aprite il menu di velina ruvida, damascata come i tovaglioli di un tempo. Stordimento sapientemente modulato nel rovistare una prima volta, alla cieca, tra il mormorio dei piatti. Lo sguardo scivola, rifiuta per un po' di lasciarsi ghermire da una poesia precisa, ne coglie solo frammenti voluttuosi, svolazza sulla ricchezza sfarzosa di termini pizzicati a caso. Scamone di vitella di latte... cassata al pistacchio... trancio di rana pescatrice guarnita di scampi... gallinella di palamito... gelatina ambrata di melanzane... insaporite con mostarda di Cremona... scalogno candito... branzino affogato alla marinara... zabaione ghiacciato... al mosto d'uva... astice blu... petto di anatra laccata alla pechinese... Inizio dell'estasi quando finalmente la magia opera da sola e convoglia l'attenzione su una riga precisa: ..." Muriel Barbery, Estasi culinarie.
Continua...
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