"Un cuoco per essere pienamente tale deve mobilitare tutti e cinque i sensi. Una pietanza deve essere una gioia per la vista, per l'olfatto, per il gusto, certo, ma anche per il tatto, che così spesso orienta la scelte dello chef e ha il suo ruolo nella festa gastronomica. L'udito non sembra avere molta voce in capitolo, ma è pur vero che l'atto del mangiare non è caratterizzato né dal silenzio né dal baccano, perché ogni suono che interferisce con la degustazione la favorisce o la ostacola: in questo modo il pasto si rivela decisamente sinestetico." Muriel Barbery
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